Le Scale del tempo: Preziose filigrane di pensieri, trame sottili e nebulescenti di parole, tessere spontanee, farfalle “elucubranti”, eteree libellule: così appaiono le liriche di Mapi nella loro immediata fascinazione che cattura lo spirito. Filo conduttore costante è il sentimento, l’amore vibrante, il desiderio di non arrendersi al dolore e non cedere soccombente ai limiti del tempo, alla precarietà degli affetti, spesso fragili, e della realtà umana deludente. Un mix di lieti ricordi e lievi sogni, insieme a magica fantasia, diventa, pertanto, sostanza dei versi: l’anima vaga, quasi ebbra, dall’uno all’altro, come “sonnambula” sperduta e senza meta… (dalla Prefazione di Giusy Cuceli)
Mapi sarà lieta, alla fine dell’incontro, di firmare le copie agli intervenuti.
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